
Oggi, dopo quasi quarant'anni, è difficile scrivere di alcuni dischi. E forse anche inutile. Per molti, il disco che più ha influenzato la musica dagli anni sessanta in poi è Sgt. Pepper's dei Beatles, per tanti il disco meglio prodotto e "riuscito" è Dark side of the Moon dei Pink Floyd e poi via via con i Led Zeppelin ecc. Sicuramente l'album dei Beatles rimane l'apripista per eccelenza, ma per chi scrive, nell'olimpo della Musica, evidentemente non solo rock, un posto i primo piano - se non " il " posto in primo piano spetta a " In the court of the Crimson King " , dei King Crimson. Prossimamente tornerò in modo più approfondito - ma sempre alla mia maniera - sui King Crimson, quando tratterò altri loro dischi, ma in questo caso non credo sia necessario commentare, l'avveniristica "21st Century Schizoid Man", vero manifesto del progr, la struggente " Epitaph ", la delicatezza di " I talk to the wind ", o il brano che da il titolo all'album. Siamo lontani dalla psichedelia pinkfloydiana, dalle commistioni con la musica classica ( Nice, Procolo Harum e Moody Blues ). Qui è tutto perfetto, nuovo, dalla voce di Greg Lake ( pochi mesi dopo con Emerson e Palmer darà vita al famosissimo trio ) ,alla chitarra e mellotron di Robert Fripp, vera anima del gruppo, alla batteria di Mike Giles (autore insieme al fratello e Fripp di uno dei primi dischi progressive), ai fiati originali di Ian Mac Donald ed i testi di Pete Sinfield ( che scriverà i testi in inglese della Pfm ). Il gruppo ( ne farà parte fino ad oggi solo la mente, Robert Fripp) avrà una carriera eccezionale, tanti album,anche molto diversi l'uno dall'altro, ma accumunati da un livello eccelso.Per quanto riguarda questo lavoro, oltre la musica ed i testi, è ormai entrata nella storia la copertina : l'uomo schizoide, l'ossessiva e sinistra immagine che meglio rappresenta la musica e i testi di questo capolavoro.
1 commento:
Concordo. Grandissimo album!
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