
Il mondo musicale svedese conferma la sua vivacità, con una certa scena indie che diventa sempre più protagonista, al jazz d' avanguardia, oltre all'ormai classico metal scandinavo si affianca ora un nuovo songwriting, degno di nota. Tra questo, non si può non parlare di questa cantautrice che da pochissimo ha pubblicato il suo terzo album : Frida Hyvönen con il suo Silence Is Wild pubblicato dalla Liking Fingers.
La biondissima cantautrice è al suo terzo lavoro, pregevoli anche i primi due : il minimale e delicato Until Death Comes del 2005 e il successivo Frida Hyvönen Gives You: Music from the Dance Performance PUDEL disco del 2007 più orchestrale, nato in origine come musiche per uno spettacolo teatrale. Ma con questo Silence Is World, siamo di fronte ad un evidente salto di qualità. La trentunenne svedese ( ma di padre norvegese ) ha raggiunto un significativo livello di maturità sia nel canto che nella composizione.
In un mondo rumoroso, il Silenzio è un elemento portante dell'album, l'uso del silenzio, delle sue pause. I temi trattati, spesso autobiografici, sono semplici, come apparentemente semplice è la sua musica : storie d'amore, vive quanto timide, ricordi familiari, ma temi anche più forti, come l'anoressia. I brani sono tante piccole perle, sempre equilibrati, senza inutili e forzati eccessi. Sicuramente l'apertura del disco, con l'autobiografica Dirty Dancing mette in mostra tutte le caratteristiche di Frida Hyvönen, una prima parte che porterà i nostri ricordi ai momenti pianistici di Joni Mitchell in Ladies of The Canyon, con un ritornello più “anni 50 ”. Highway 2 u è struggente quanto raffinata, brano senza dubbio tra i momenti più emozionanti di un disco emozionante. London! è una dedica ad una Londra che forse non c'è più, alla quella città dei gentlmen e dei loro clubs. Affascinanti le contemplazioni scientifiche di Science come anche Oh Shangai e Sic transit gloria dove il connubio tra piano e voce ci regala momenti delicati ma mai scontati.
Riecheggeranno nella nostra mente artiste come Joni Mitchell, Laura Nyro e forse anche Sandy Denny, ma dato che non si tratta assolutamente si volgari scopiazzature, ma più che altro di sincere “ suggestioni “, il giudizio su questo disco e su questa cantautrice è più che positivo. Non ci rimane che andarla ad ascoltare ( sarà in Italia il 12 dicembre, a Ravenna ) dal vivo, dove poter godere del suo pianoforte e della sua bellissima voce.
La biondissima cantautrice è al suo terzo lavoro, pregevoli anche i primi due : il minimale e delicato Until Death Comes del 2005 e il successivo Frida Hyvönen Gives You: Music from the Dance Performance PUDEL disco del 2007 più orchestrale, nato in origine come musiche per uno spettacolo teatrale. Ma con questo Silence Is World, siamo di fronte ad un evidente salto di qualità. La trentunenne svedese ( ma di padre norvegese ) ha raggiunto un significativo livello di maturità sia nel canto che nella composizione.
In un mondo rumoroso, il Silenzio è un elemento portante dell'album, l'uso del silenzio, delle sue pause. I temi trattati, spesso autobiografici, sono semplici, come apparentemente semplice è la sua musica : storie d'amore, vive quanto timide, ricordi familiari, ma temi anche più forti, come l'anoressia. I brani sono tante piccole perle, sempre equilibrati, senza inutili e forzati eccessi. Sicuramente l'apertura del disco, con l'autobiografica Dirty Dancing mette in mostra tutte le caratteristiche di Frida Hyvönen, una prima parte che porterà i nostri ricordi ai momenti pianistici di Joni Mitchell in Ladies of The Canyon, con un ritornello più “anni 50 ”. Highway 2 u è struggente quanto raffinata, brano senza dubbio tra i momenti più emozionanti di un disco emozionante. London! è una dedica ad una Londra che forse non c'è più, alla quella città dei gentlmen e dei loro clubs. Affascinanti le contemplazioni scientifiche di Science come anche Oh Shangai e Sic transit gloria dove il connubio tra piano e voce ci regala momenti delicati ma mai scontati.
Riecheggeranno nella nostra mente artiste come Joni Mitchell, Laura Nyro e forse anche Sandy Denny, ma dato che non si tratta assolutamente si volgari scopiazzature, ma più che altro di sincere “ suggestioni “, il giudizio su questo disco e su questa cantautrice è più che positivo. Non ci rimane che andarla ad ascoltare ( sarà in Italia il 12 dicembre, a Ravenna ) dal vivo, dove poter godere del suo pianoforte e della sua bellissima voce.